sabato 15 novembre 2008

L'AUTORITA' E' NELLA RETE





Il passo con cui il Presidente eletto degli USA, Barack Obama, sembra avviarsi verso la Casa Bianca continua ad essere all'insegna della multimedialità. Infatti appare sempre più deciso a proseguire secondo il cammino iniziato in campagna elettorale, consegnando alla rete i suoi discorsi - in questo caso quello di sabato 20 novembre -, mantenendo così l'ormai consueto contatto diretto non solo con coloro che hanno contribuito alla sua elezione, ma con tutto il popolo americano, anche tra coloro che non l'hanno votato. Oltre che su Youtube, dove sarà inserito il suo primo discorso ufficiale, ci sono gruppi su Facebook che hanno come oggetto qualsiasi discussione ispirata dalle parole del Presidente "nuovo", figlio del suo tempo. Fatto anche di microchip, che regalano una visione più ampia e totale della realtà, facendola diventare un megacosmo.
L'ormai onnipresente (almeno sui canali telematici) Presidente Obama non è però il solo ad usufruire della comunicazione diretta e immediata che deriva dalla rete, che a volte sembra quasi imprigionare con le sue diramazioni, insetti di una ragnatela di circuiti. Nel momento in cui si acquisisce dimestichezza si smettono i panni di cibo prediletto, per diventare quasi cacciatori di nuovi orizzonti. Magari, perché no, per alimentare quel favore di un intero popolo, tanto a fatica rincorso, dopo una vita vissuta in una fortezza-trincea dorata fatta alle volte più di bassi che di alti. E' quanto è accaduto, ad esempio, con la Regina Elisabetta. Finalmente un po' dismessi i panni con cui addobbare il Madame Tussauds (opinione di chi scrive, ma con il massimo rispetto di ciò che rappresenta), pur restando colei che Dio deve salvare... Perché è cosa nota, la Royal Family è in pole position nel cuore degli inglesi...Il suo messaggio di Natale sarà consultabile on line (sul canale della Casa Reale) dal 16 al 25 dicembre.
C'è un aspetto della comunicazione che gli uomini di stato non devono sottovalutare: il "pericolo" di farsi scoprire troppo "umani", essendo sempre nell'occhio del ciclone per un occhio (indiscreto) di bue costantemente puntato addosso, con debolezze tipicamente dell'essere umano che non si sa quale reazione possono scatenare nell'opinione pubblica.



...Provare per credere...

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