venerdì 17 ottobre 2008

PAROLE SENZA TEMPO, NEL TEMPO


Quando si entra in una qualsiasi libreria non sempre ciò che si cerca ha la sua collocazione nello scaffale ritenuto il più adatto. Ne sono un esempio tre libri che possono esser considerati, a giusta ragione, appartenenti alla categoria "romanzi di formazione", ovvero Il Piccolo Principe, Il gabbiano Jonathan Livingston e Peter Pan. Trovano solitamente il loro spazio nel settore "libri per l'infanzia".
Tale definizione suscita qualche perplessità e spinge a due quesiti fondamentali. Innanzitutto, esiste davvero un'età anagrafica in cui leggere un libro, qualsiasi esso sia? Ed inoltre, non è probabile che suddividere in categorie nette la letteratura non sia dettato da pregiudizi radicatisi negli anni? Come si può, infatti, reputare un testo complesso qual è Il Piccolo Principe "libro per l'infanzia"? Certo, lo stile asciutto e il linguaggio semplice permettono un comodo accesso a chiunque, soprattutto ai bambini. Ma sarebbe opportuno che anche un adulto si confrontasse nel corso dell'intera vita con i propri vizi, le proprie virtù, e anche con sentimenti che troppo spesso passano in secondo piano perché ci si reputa ormai troppo grandi.
L'allegoria offerta da Il gabbiano Jonathan Livingston, poi, mette in risalto la scelta di una vita che non sia limitata solamente alla sopravvivenza, ma alla costante ricerca del massimo risultato da se stessi.
Il caso più clamoroso è forse Peter Pan, dietro al quale si sono originate autentiche diatribe tra psicologi sulla cosiddetta "Sindrome di Peter Pan". Guardando al di là delle semplici analisi dei dotti e mettendo da parte il lato infantile ma non per questo quello innocente e semplice dell'infanzia, ci si pone il nodo cruciale di questo viaggio nella letteratura. Arrivati ad un'eta adulta, si può affrontare la vita senza perdere lo sguardo bambino, molto spesso più autentico che in qualsiasi altra età? Che sia un caso se quando si raggiunge la "terza età" si dice che si ritorni bambini, come se la vita non fosse altro che una continua altalena?
Probabilmente per trovare una risposta a queste domande è necessario vivere, applicando ciò che un qualsiasi "romanzo di formazione" ha lasciato ad ogni lettore in eredità.

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